Il mondo in uno scatto David Bailey
Il fotografo delle star
Fotografo e cineasta, pittore e scultore: il fotografo David Bailey è il protagonista del documentario firmato dal regista Jérôme de Missolz “David Bailey: il fotografo delle star”, in onda martedì 5 gennaio alle 19.30 su Rai5. Londinese di umili origini e immenso talento, Bailey è il fotografo che ha ispirato uno dei film cult più amati degli anni Sessanta: "Blow-Up” di Michelangelo Antonioni, e che nella vita ha sposato Catherine Deneuve ed è stato amico di star come Mick Jagger, Andy Warhol e Jack Nicholson. Il regista Jérôme de Missolz lo segue tra lo studio di Londra e la casa di campagna nel Devon, dove, circondato da familiari e amici, Bailey continua a produrre scatti che lasciano il segno da più di cinquant’anni.
Renè Magritte Le jour et la nuit
Atmosfere angoscianti, ambigue o fantastiche. Semplicemente surreali. René Magritte (Lessines, 1898 – Bruxelles, 1967) è considerato, insieme a Paul Delvaux, il maggior pittore del surrealismo in Belgio. Dopo aver studiato all’Accademia di Bruxelles, si muove nell’ambito delle avanguardie del Novecento, assimilando influenze dal cubismo e dal futurismo. La svolta surrealista avviene, secondo le sue stesse parole, dopo aver visto il quadro di De Chirico Canto d’amore. Nel 1926 si mette in contatto con Breton, a capo del movimento surrealista, e l’anno successivo si trasferisce a Parigi, dove rimane tre anni, prima di fare ritorno in Belgio. Più di ogni altro, Magritte gioca con lo spostamento di senso attraverso accostamenti inconsueti e deformazioni irreali. Il pittore belga è infatti conosciuto come le saboteur tranquille per la sua capacità di insinuare dubbi sul reale attraverso la rappresentazione del reale stesso, mostrando il mistero indefinibile. Il documentario di Rai Cultura ne ripercorre la vita e l’opera.
Degas Il corpo nudo
“Degas, il corpo nudo” è il titolo del documentario in onda su Rai5. Fra tutti gli artisti del suo tempo, Edgar Degas è quello che più di tutti ha esplorato il nudo.
Dipinge nudi in pose fino a quel momento insolite; esalta la schiena, il collo, i fianchi, i piedi. Il volto del soggetto è relegato in secondo piano, quando non addirittura nascosto: quelli di Degas sono corpi liberi, che si muovono liberamente.
Nel 1886, Degas partecipa all’ultima mostra impressionista con dipinti che presenta con un titolo poco sensazionalistico: serie di nudi di donne che fanno il bagno, si lavano, si asciugano, si pettinano, o si fanno pettinare.
Amedeo Modigliani
spiegato da Claudio Strinati
Amedeo Modigliani è stato uno degli artisti più importanti ed influenti del ‘900. Le sue opere sono talmente originali e uniche, che identificarle è facile anche per i meno esperti. Per la maggior parte si tratta di bellissimi ritratti femminili, ma questi capolavori si distinguono facilmente perché caratterizzati da colli allungati e volti stilizzati. Impossibile non notarle, ma la vera particolarità dei quadri di Modigliani è da ricercare soprattutto negli occhi. Si perché in quasi tutti i suoi ritratti, Modigliani dipingeva molto spesso occhi privi di pupille, piuttosto vitrei, tanto che questa scelta pittorica a dato adito alle più svariate interpretazioni. Da una parte c’è infatti chi vede una sua profonda difficoltà nel relazionarsi con le donne. Mentre un’interpretazione più “poetica”, racconterebbe come Modigliani non dipingesse mai gli occhi delle sue modelle, almeno finché non fosse in grado di capirne l’animo.
Uliano Lucas
Può davvero una fotografia per cogliere la pura essenza del momento e regalare un po’ di verità? È la domanda che accompagna il documentario di Giuseppe Sansonna, scritto con Giovanna Corsetti e prodotto da Rai Cultura, “A un certo momento. Scatti e vita di Uliano Lucas”, in onda giovedì 14 aprile alle 19.15 su Rai 5. “A un certo momento” è l’intercalare ricorrente di Uliano Lucas, fotografo, testimone oculare di tante stagioni della storia italiana. Suona come l’apertura di ogni sequenza, di una vita che ne contiene molte altre, ma potrebbe anche essere una definizione di fotografia.
Uliano Lucas è un fotografo sempre desideroso di documentare con sensibilità situazioni complesse, per innescare riflessioni. Quando all’inizio degli anni Novanta esplode la Guerra dei Balcani, Lucas parte per Sarajevo, con il progetto di raccogliere immagini diverse dal profluvio di sangue e macerie che sta inondando i media europei. Un’estetica insistita del macabro spettacolare, che comincia allora a radicarsi. Emozioni forti, ma effimere, che non aiutano a comprendere il contesto. E finiscono per assuefare l’opinione pubblica, non mettere in gioco chi guarda, lasciandolo spettatore.
GAMeC
La Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo è uno spazio poliedrico in cui convivono mostre temporanee, progetti dedicati alle collezioni e attività di mediazione, integrazione e didattica per diverse fasce di pubblico. Un’officina della cultura visiva, un luogo di indagine, sperimentazione e divulgazione dei linguaggi della modernità, in confronto continuo con le istanze del nostro tempo.
Castello di Rivoli
Museo d'Arte Contemporanea
Inaugurato nel 1984, il Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea trova sede in una monumentale residenza sabauda recuperata nell'assoluto rispetto dell'architettura e della decorazione settecentesca e restaurata per accogliere le espressioni artistiche più aggiornate del nostro tempo. Le collezioni, esposte nelle ventidue sale affrescate del castello, documentano i momenti cruciali dello sviluppo dell'arte contemporanea in Italia e all'estero dagli anni Sessanta ad oggi, e testimoniano l'attività di ricerca del museo, un centro di sperimentazione che, sin dall'apertura, ha favorito la diffusione delle opere di artisti giovani e delle tendenze più radicali, ponendosi come un riferimento imprescindibile del settore a livello internazionale.
Il nucleo fondante e identitario del Museo è rappresentato dalla collezione di arte povera, un movimento che ha operato prevalentemente nella città di Torino e in territorio piemontese, con personalità come Michelangelo Pistoletto, Gilberto Zorio, Mario Merz, Alighiero Boetti, Luciano Fabro. La collezione si è arricchita di testimonianze della transavanguardia e di opere iconiche come Novecento di Maurizio Cattelan, e attualmente comprende circa quattrocento opere. Nel Duemila la Manica Lunga, l'edificio seicentesco nato per ospitare la pinacoteca di Carlo Emanuele, viene recuperato e destinato all'allestimento delle mostre temporanee e nel 2019 il Castello di Rivoli ottiene la gestione della Collezione di Francesco Federico Cerruti, circa mille opere, tra libri antichi, arredi, scultore e pitture che spaziano dal medioevo al contemporaneo. E' il primo museo d'arte contemporanea al mondo a incorporare una raccolta classica, enciclopedica, un'operazione che conferma la filosofia che ha caratterizzato l'attività dell'istituzione piemontese.